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Carrello elevatore: vibrazioni meccaniche

Scritto il 12 giugno 2015 da admin

Spesso i conducenti dei carrelli elevatori svolgono esclusivamente la mansione di “carrellista“, risultando così esposti a vibrazioni in misura quasi continua per l’intero turno di lavoro.

Dai dati di letteratura emerge che i conducenti dei carrelli accusano disturbi al rachide lombare che possono essere imputabili alle vibrazioni. La guida dei carrelli elevatori comporta non solo l’esposizione a vibrazioni, ma anche a fattori di stress ergonomico (postura prolungata con mani e piedi impegnati sui dispositivi di guida, l’assenza di pause, i movimenti incongrui e ripetuti del tronco e del collo).

Oltre a questi a questi fattori, che sono strettamente legati alla guida dei carrelli, alcune caratteristiche individuali quali età, BMI, abitudine al fumo, aspetti costituzionali, familiarità, nonché fattori di natura psicosociale o pregressi traumatismi sono riconosciuti come variabili predittive della comparsa di disturbi al rachide.

FATTORI RELATIVI AI MEZZI

Portata la capacità di carico influenza le vibrazioni: i carrelli con portata superiore a 10 t sono caratterizzati da accelerazioni verticali pari alla metà di quelle dei carrelli con portata inferiore a 2 t.

Motori per quanto riguarda il tipo di motore, i carrelli a motore elettrico determinano vibrazioni meno elevate rispetto a quelli a combustione interna.

Ruote quelle piene assicurano maggiore stabilità e garantiscono maggiore sicurezza rispetto a quelle pneumatiche: tra le ruote in gomma piena e dura e le ruote in gomma piena con interno morbido e battistrada duro, sono da preferire queste ultime in quanto determinano vibrazioni minori, anche se vibrazioni ancora più basse sarebbero associate alle ruote a camera d’aria.

Sedili è stato evidenziato che il sedile agisce solo sulle vibrazioni verticali e andrebbe scelto in considerazione della frequenza delle componenti dominanti del carrello (4 -6 Hz nel caso di portate tra 1 e 5 t; 2 – 3 Hz nel caso di portate superiori a 10 t). Da alcuni ricercatori sono stati confrontati due sedili: uno con sospensione meccanica, l’altro con sospensione pneumatica. I sedili sono stati montati sullo stesso carrello condotto alternativamente da 12 conducenti su un percorso predefinito con superfici asfaltate e di calcestruzzo. Ambedue i sedili attenuano le vibrazioni verticali trasmesse dal basamento di circa la metà. Anche se le differenze non sono significative, i dati depongono per un migliore comportamento del sedile a sospensione pneumatica. Per quanto riguarda il peso del conducente, le attenuazioni maggiori si presentano nel caso dei soggetti più pesanti, in particolare nel caso dei sedili a sospensione meccanica. Da recenti studi è emerso come il sedile ricopre enorme importanza per l’attenuazione delle vibrazioni trasmesse al conducente.

FATTORI RELATIVI ALLE CONDIZIONI DI LAVORO

Carico il carico influisce sulle vibrazioni: nel caso di superfici asfaltate in condizioni buone, passando da un carrello carico allo stesso carrello scarico, l’accelerazione verticale aumenta di un fattore 1.1 – 1.4 (nell’intervallo 6 -12 km/h).

Velocità per quanto riguarda la velocità di traslazione, è stato osservato che un carrello senza carico opera generalmente a maggiore velocità con la conseguenza che le vibrazioni sono più elevate. E’ stato osservato che l’aumento di velocità determina vibrazioni verticali più elevate di un fattore 1.3 – 1.4, indipendentemente dalle condizioni della superficie.

Superficie con riferimento alla superficie su cui i carrelli traslano, è stato evidenziato che essa svolge un ruolo determinante in particolare nel caso di carrelli con portata inferiore a 2 t; essendo privi di sospensioni e dotati di ruote di diametro contenuto, i carrelli sobbalzano in corrispondenza delle irregolarità superficiali. A proposito della superficie va osservato che la pavimentazione industriale è generalmente costituita da lastre di calcestruzzo, caratterizzate da giunti che tendono a deteriorarsi nel tempo; tra una lastra e l’altra vengono a crearsi, infatti, dei gradini che si sbrecciano a causa del passaggio dei carrelli. Proprio tali gradini, insieme a crepe, fessure, riparazioni mal eseguite, tombini, ecc. sono la causa principale delle vibrazioni che si trasmettono al sedile del carrello.

Livelli sonori nei carrelli elettrici il rumore non dipende dal motore, bensì dalle aree in cui i carrelli operano. Solo nei carrelli diesel, il rumore determinato dal motore può essere significativo: sui mezzi fermi sono stati riscontrati livelli equivalenti compresi tra 65.0 e 77.4 dB(A) al minimo regime di giri e compresi tra 78.7 e 80.2 dB(A) a metà regime di giri.

CONCLUSIONI

La velocità dei carrelli dovrebbe essere limitata:  una volta stabilita la velocità massima, questa potrebbe essere impostata sulla centralina dei carrelli in modo che non possa essere superata. Per quanto riguarda la rigidità della sospensione del sedile, essa dovrebbe essere regolata in funzione del peso del conducente.

La pavimentazione dovrebbe senza soluzioni di continuità, rivestita o impregnata con uno strato in resina epossidica o poliuretanica, in modo da garantire uniformità della superficie e quindi bassi valori di vibrazioni. Il manto asfaltato dei piazzali dovrebbe essere tenuto in condizioni ottimali, mediante opportuna manutenzione. Particolare attenzione andrebbe posta in corrispondenza dei portoni, laddove l’alternanza tra le due tipologie di superfici (lastre all’interno dello stabilimento, asfalto all’esterno) crea, generalmente, uno notevole dislivello.

Si dovrebbero scegliere i carrelli che offrono le migliori garanzie in termini igienistici, considerando le caratteristiche e le esigenze della propria azienda e bisognerebbe garantire una corretta e regolare manutenzione dei carrelli e dei sedili (le ruote usurate andrebbero sostituite).

I medici competenti dovrebbero evidenziare i disturbi a carico del rachide dei carrellisti o un loro eventuale peggioramento in modo che i tecnici possano prestare maggiore attenzione ai mezzi utilizzati e alle aree di lavoro attraversate da questi addetti.

Si evidenzia, infine, che la formazione e l’informazione assumono, come sempre, un ruolo decisivo: i carrellisti dovrebbero maturare comportamenti che permettano di garantire sicurezza per sé, gli altri carrellisti e i lavoratori a terra. Essi dovrebbero operare in modo da ridurre le vibrazioni cui sono esposti, evitando urti violenti tra forche e pallet, nonché velocità elevate in particolare in corrispondenza di aree caratterizzate da irregolarità superficiali.

La società Magister è in grado di affiancare il datore di lavoro nella valutazione del rischio anche effettuando le opportune misure di vibrazioni

Rif. bibliografici:

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Approfondimenti: