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Polveri inalabili e respirabili

Con il termine polveri si intendono tutte le particelle solide, con dimensioni diverse, disperse nell’aria e aventi la stessa composizione chimica dei materiali dai quali si originano. La pericolosità delle polveri è inversamente proporzionale alle loro dimensioni: al diminuire della loro dimensione la capacità di penetrare nei polmoni è maggiore.Ripartizione polveri

Le particelle di polveri vengono classificate, principalmente, in respirabili e inalabili:

  • La frazione respirabile è rappresentata da una sospensione di particelle con classe granulometrica (generalmente < 4 micron) tale da raggiungere, per effetto dei moti respiratori, la parte non ciliata del polmone (zona alveolare).
  • La frazione inalabile è rappresentata da una sospensione di particelle di vario diametro (generalmente compreso tra i 10 e i 100 micron) le cui dimensioni sono tali da determinare l’interazione con l’apparato respiratorio umano.

Le polveri inalabili sono definite anche “totali” in quanto durante il loro campionamento non vengono in alcun modo frazionate. La norma UNI EN 481 differenzia tre tipologie di frazioni di polveri in base alla loro dimensione:

UNI-481

Magister è in grado di effettuare il campionamento e la misura di qualunque tipologia di polveri sia negli ambienti di lavoro che di vita.

Le polveri aerodisperse negli ambienti di lavoro si presentano con caratteristiche di qualità e livelli di concentrazione variabili da attività ad attività. La natura delle polveri è la più svariata:

  • silice
  • ossido metallici (zinco, rame, manganese, ecc)
  • particelle carboniose
  • fumi di combustione
  • sostanze radioattive
  • insetticidi
  • sostanze organiche come quelle che derivano dal cotone e dai cereali
  • ecc.

Per il campionamento delle varie frazioni di polveri la tecnica è la medesima ma cambia la tipologia di dispositivo di campionamento e ma metodica di riferimento:

  • preselettore con grembialino conico per la frazione inalabile (Unichim n° 1998)
  • preselettore a ciclone per la frazione respirabile (Unichim n° 2010)

Un volume noto di aria è aspirato con l’ausilio di una pompa (campionatore) e viene fatto passare attraverso uno strato solido poroso (il filtro) alloggiato in un opportuno dispositivo di campionamento (il preselettore). Il filtro deve avere una porosità ben definita e compatibile con le dimensioni delle particelle oggetto del campionamento.

L’esito del campionamento è la determinazione della concentrazione di una determinata frazione di polvere. La concentrazione rappresenta la quantità di particelle in sospensione in aria: generalmente viene espressa in mg/m³ (massa in mg delle particelle solide contenute in un m³ di aria).

Per gli ambienti di lavoro, in base al tipo di inquinante, esistono dei limiti massimi di concentrazione:

  • frazione inalabile 10 mg/m³
  • frazione respirabile 3 mg/m³

 

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